Visite ed escursioni  

Nei dintorni di Holiday Residence

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CASAMASSIMA: cittadina al centro di un'area in forte espansione commerciale, dodicimila abitanti, tra i piatti ed i prodotti tipici le mozzarelle, le scamorze ed il caciocavallo. Molto caratteristica per la campagna dove si possono visitare i menhir, testimonianza della civiltà megalitica. La tradizione attribuisce a Casamassima un periodo tardomedievale: fu feudo del conte di Conversano ed in seguito acquistata da Michele Vaaz, già conte di Mola. Sembra che l'abitato fosse circondato da trentatré torri. I più duraturi padroni di Casamassima furono i napoletani De Ponte. Tra i luoghi da visitare la chiesa del Purgatorio, la Porta Orologio, situata nel centro antico e rifacimento ottocentesco di una delle più antiche porte della città, la chiesa di S. Croce, oggetto di numerosi restauri ma di fondazione tardoromanica, la chiesa di S. Chiara con annesso monastero, la chiesetta abbaziale di S. Lorenzo sulla via di Turi, la chiesetta del Soccorso ed il Palazzo Amenduni, dal monumentale ingresso murato che si affaccia sulla zona del mercato aperto appena al di fuori del borgo antico. A due chilometri dalla città si trova il cimitero militare polacco dove riposano 431 caduti dell'ultimo conflitto mondiale e dove ogni anno, in occasione della commemorazione dei defunti, si svolge una funzione religiosa:  La festa patronale in onore di san Rocco e si tiene nella seconda domenica di settembre.


CONVERSANO: Sviluppato centro agricolo, ventiquattromila abitanti, è famoso per le produzioni di fichi d'India, Uva, mandorle e olive. Di qualità i vini, rinomati i dolci fatti in casa. Passato di antica civiltà e di lunga presenza feudale, Conversano sorge su un' altura e vanta un centro storico di riconosciuta bellezza. Le sue origini sotto il nome di Norba sono attestate tra il IV e III secolo a.C. Nel Medioevo prese il nome di Cupersanum, passando dai bizantini ai longobardi per tornare in mani bizantine alla fine del IX. Monumenti di richiamo turistico, quasi tutto il centro storico, sono: Piazza Castello, dominata dall'imponente Torre Rotonda del Lussemburgo che si innalza di fianco al castello Marchione, di origine normanna, il palazzo vescovile e la Cattedrale romanica. Meritano una visita anche le chiese di S. Caterina, di S. Maria dell' Isola, di Ss. Cosma e Damiano, oggi importante santuario per il culto di S. Rita da Cascia.


POLIGNANO A MARE: Polignano a Mare è un comune italiano di 17.621 abitanti della città metropolitana di Bari, in Puglia. Il nucleo più antico della cittadina sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico a 33 chilometri a sud del capoluogo.Di notevole interesse naturalistico sono le sue grotte marine e storicamente importanti sono il centro storico e i resti della dominazione romana. Tra questi ultimi il ponte della via Traiana, tuttora percorribile, che attraversa Lama Monachile. Dal 2008, Polignano a Mare ha sempre ricevuto la Bandiera Blu, riconoscimento conferito dalla Foundation for Environmental Education alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto in relazione a parametri quali la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici.


TURI: Centro agricolo con undicimila residenti all'inizio delle Murge, è famosa fuori dai confini per le ciliegie ferrovia nonché per l'attività artigianale nei settori del mobile e della sartoria. L'attuale centro abitato potrebbe forse identificarsi con l'antica Turum o Thuriae, i cui abitanti vengono ricordati in alcune opere di Plinio. Prima del mille la città fu sotto la giurisdizione del vescovo di Conversano e di questa contea seguì le sorti passando poi ai normanni, fino agli Acquaviva, dai quali fu venduta nel 1536 ai Caracciolo. Il feudo passò ancora ai Moles e nel 1740 al Venusio di Matera grazie ai quali cominciò ad organizzarsi come libera Università. Il nome della cittadina, tuttavia, ebbe gli onori della cronaca quando Antonio Gramsci fu rinchiuso nel suo carcere per cinque anni, dal luglio 1928 al 1933 e più recentemente quando anche l'ex Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, subì la stessa sorte per un breve periodo. Per un itinerario turistico-culturale è da segnalare la chiesa Matrice, la chiesa di S. Rocco a pianta rettangolare, il palazzo marchesale Venusio, che sorge all'estremità orientale della città con le sue ottantasette stanze - tipicamente settecentesche - ,la chiesa di Sant'Oronzo e, sulla strada per Putignano, la masseria Caracciolo, esempio di edificio fortificato con torrette angolari, forse di origine medievale ma certamente ristrutturata nel settecento.


PUTIGNANO: Importante centro agricolo ed industriale di ventottomila abitanti, Putignano ha sviluppato le proprie attività nel settore zootecnico, dell' abbigliamento (assai rinomati gli abiti da sposa) e delle calzature nonché nell'attività artigianale connessa alla cartapesta, cui è legata la più nota manifestazione cittadina: il Carnevale. Dal 1086 al 1358 Putignano fu feudo dei Benedettini di monopoli, quindi dei Cavalieri di Rodi ed in seguito appartenne per lungo periodo (1358-1806) ai cavalieri di Malta. In piazza Plebiscito sorge la Chiesa Matrice di S. Pietro e in Via S. Maria si trova la trecentesca chiesa di S. Maria la greca dove la tradizione vuole che furono nascoste le spoglie di Santo Stefano assieme alla sacra icona della Madonna della Greca, messa in pericolo dalle scorribande dei turchi. Il sottosuolo di Putignano è ricco di grotte carsiche nelle quali sono state ritrovate numerose tombe peucetiche. Sulla via per Conversano c'è il castello Marchione, casino di caccia edificato nel 1730 dagli Acquaviva d'Aragona conti di Conversano, tuttora abitato dal principe Filomarino, discendente della nobile Isabella che era andata in sposa a Giangirolamo II, detto il "Guercio di Puglia". Fra i piatti locali, caratteristiche le pestole, sfilatini che si riempiono di ricotta forte, peperoncino e prezzemolo.


VALENZANO: Ha origini molto antiche. Lo testimoniano, tra le altre cose, i numerosi ritrovamenti di tombe peucete ricche di bronzi e ceramiche risalenti addirittura al III secolo a.C.. Apprezzabili il castello di origine normanna che sorge nella parte vecchia della città, la chiesa matrice dedicata a S. Rocco arricchita da un bel portale tardo rinascimentale (1585) e, in largo Plebiscito, la chiesa dei Riformati, meglio nota come S. Maria di S. Luca fondata nel 1606 ed affiancata da un campanile barocco eretto nel 1774. E' un centro da sempre a vocazione artigianale, ma con sviluppi nella piccola e media industria. Dalla produzione del sapone e dalla lavorazione del legno, nei primi decenni del '900 si è passati alle aziende pellettiere ed enologiche. Attività in gran parte soppiantate dall'edilizia, anche in seguito al forte incremento demografico: sono circa diciassettemila i residenti, molti di più gli abitanti effettivi. E' sopravvissuta negli anni l'antica fiera di Ognissanti, il 1° novembre. Tra i piatti tipici, da gustare la zuppa di fave fresche e quella di "cannellini", fagioli bianchi secchi, i peperoni e le squisite melanzane ripiene.


ALBEROBELLO: La luminosità calda del colore bianco è la prima cosa che colpisce arrivando nel cuore dellaValle d'Itria. Proprio ad Alberobello è nata la famosa costruzione di pinta con il latte di calce e con il tetto conico di calcare, chiamata da sempre trullo. E' qui che i circa 1430 coni di pietra imbiancati, stretti gli uni agli altri, formano un vero e proprio paese, tanto che Alberobello è stato definito proprio la "Capitale dei trulli" con i suoi due rioni, il Monti e l'Aia Piccola. E' tale l'importanza rivestita da questo agglomerato che nel 1996 è stato riconosciuto dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità. Si può visitare il santuario dei Santi Medici Cosma e Damiano apparteneva all'omonima confraternita e risale al 1609. Ha un bel portale in bronzo (detto delle Beatitudini) e parte della decorazione interna in oro zecchino. La moderna chiesa di Sant'Antonio o "chiesa a trullo" fu fatta costruire dal sacerdote Antonio Lippolis con le offerte degli abitanti di Alberobello e di quelli ormai emigrati nelle Americhe, per arginare la diffusione del protestantesimo nella zona.


LE GROTTE DI CASTELLANA GROTTE: Diciottomila abitanti. Nota meta turistica al centro di una zona carsica di rilevante interesse naturalistico e ambientale caratterizzata dalla presenza di doline, voragini e soprattutto grotte che costituiscono una delle fra le maggiori attrattive della Puglia.
Formatesi in seguito all'azione di un fiume sotterraneo e poste al centro di una zona ampiamente interessata da fenomeni carsici, le Grotte di Castellana sono di una bellezza incomparabile, rese ancora più spettacolari dalla grande quantità di formazioni stalattitichee stalagmitiche, che compongono impareggiabili scenari, con forme particolari e colori d'alabastro, che culminano nella meravigliosa Grotta Bianca.
Un miracolo della natura da cinquanta milioni di anni, che richiama visitatori da tutto il mondo.





I SASSI DI MATERA
: Antiche abitazioni scavate nella roccia, caratterizzano la città di Matera. La loro visione riporta indietro nel tempo, ad una vita rurale lontana dalle comodità attuali. Un paesaggio caratteristico, in cui i "sassi" sembrano addossarsi l'uno sull'altro. Uno spettacolo unico al mondo, che ha spinto l'Unesco a porre i sassi sotto la propria egida.


BARI: Vista dall'alto Bari sembra una mano destra con il palmo rivolto a nord e il pollice alzato. Il primo dito è la città vecchia, adagiata su un lembo che si spinge nell'Adriatico, protetta da un' alta muraglia e dalla fortezza sveva. Quel maniero federiciano che la duchessa Isabella d'Aragona e sua figlia Bona Sforza trasformarono nel "castello delle donne": una lussuosa dimora frequentata da artisti, letterati, scienziati sedotti dal fascino delle due signore e dalla sfarzosa vita di corte. Il capoluogo pugliese è anche una mano aperta verso l'Oriente, artefice di scambi con l'intero Mediterraneo, di rapporti che si sviluppano ogni anno a settembre con la Fiera del Levante. Il palmo è dunque una geometrica scacchiera di strade che, delimitata da corso Vittorio Emanuele, incalza il nucleo medievale con palazzi squadrati, eleganti e compatti: è il borgo Murattiano, voluto nel 1813 da Gioacchino Murat, re di Napoli e cognato di Napoleone. Dentro questa "cortina ottocentesca" si distinguono edifici pubblici come l'Ateneo, sede dell'università e del museo archeologico, in piazza Umberto I, il neoclassico Palazzo della Camera di Commercio, in corso Cavour, e uno splendido trittico di teatri storici: il prestigioso Petruzzelli, in Corso Cavour; il politeama Margherita, in stile liberty affacciato sul Porto Vecchio, un tempo celebrato tempio del varietà; il comunale, neoclassico, intitolato al compositore barese Niccolò Piccini e incastonato tra le due più sobrie ali del Municipio, in piazza Libertà. Di fronte al Piccinni c'è il Palazzo del Governo, ricavato da un ex convento dei domenicani.


FASANO: Nel cuore della Puglia, tra casali, grotte trulli e masserie fortificate, in un' atmosfera carica di ricordi e testimonianze storiche, lo ZOOSAFARI di Fasano, il più grande complesso del centro sud per il tempo libero presenta la sua proposta a tutti coloro che sono interessati.

FASANOLANDIA
: la città del divertimento, oltre al bellissimo teatro degli animali con foche e delfini, offre venti attrazioni tra le più moderne ed emozionanti.
Ogni possibile cura viene posta perché l'accoglienza, la sicurezza, l'igiene risultino ineccepibili: con particolare attenzione ai numerosi amici disabili.


CASTELLI

CASTEL DEL MONTE: Solitario e fascinoso su un'altura delle Murge, in territorio di Andria, Castel del Monte è certamente una meta da non perdere. Si tratta di un enigmatico ed affascinante maniero, somigliante più ad una splendida residenza, tradizionalmente attribuito a Federico II di Svevia. Famoso non tanto perché l'imperatore vi abbia effettivamente abitato, quanto piuttosto per la forza evocativa radicata nell'immaginario collettivo, il castello ruota internamente attorno al numero otto: ottagonale è la sua forma, otto sono le torri che lo incorniciano, otto le stanze interne tanto al piano terra qauanto a quello superiore. Da un punto di vista più concreto, il castello è testimonianza - nonostante le spoliazioni e i danni subiti - di un clima culturale ed artistico a cavallo tra tradizione romanica e novità di stampo gotico oltralpino, costantemente in rapporto con il senso classico di equilibrio e di misura.


CASTELLO DI BARLETTA: Avamposto fortificato tra i più importanti del Regno, Barletta ebbe il suo castello probabilmente sotto i normanni; su un edificio già esistente intervenne infatti Federico II di Svevia, a cui si attribuisce tradizionalmente la configurazione planimetrica regolare giunta sino a noi, pur se l'attuale sistemazione complessiva va riferita agli interventi realizzati sotto Carlo V nel cinquecento. Barletta è anche nota come Città della Disfida. Ogni anno, nella prima metà del mese di settembre, Barletta e in particolare il suo centro storico, tornano a rianimarsi di personaggi di un'epoca tanto lontana: dame e cavalieri in costumi cinquecenteschi, araldi a cavallo e sbandieratori, soldati armati di tutto punto si aggirano tra la Cantina della Sfida, la Cattedrale ed il Castello o sfilano in corteo tra grandi stendardi spagnoli e scudi policromi. Le fasi fondamentali di tutta la manifestazione rivivono immutate dopo tanti secoli: LETTURA DEL CARTELLO DELLA SFIDA, INVESTITURA E GIURAMENTO dei 13 cavalieri italiani e presentazione al pubblico.
Sono questi i momenti che preludono, in un clima di crescente tensione, al momento fondamentale della manifestazione: IL CERTAME CAVALLERESCO.


CASTELLO SVEVO DI BARI: Il nucleo originario del castello di Bari risale all'epoca normanna-svava ed è da identificare con l'attuale cinta quadrangolare interna munita di torri angolari ed intermedie.

Nel corso della distruzione di Bari avvenuta nel 1156 ad opera di Guglielmo il Malo anche il castello, fondato dagli stessi Normanni, subì notevoli danni; intorno al 1233 Federico II lo restaurò, valorizzandone l'aspetto residenziale e rappresentativo attraverso la realizzazione , tra l'altro , di un portale monumentale e di un portico lungo il perimetro del cortile interno.
Al centro dell'archivolto scolpito del portale campeggia l'aquila imperiale che stringe fra gli artigli una presa.




CASTELLO SVEVO DI GIOIA DEL COLLE
: all'interno della cittadina , la centrale piazza dei Martiri è dominata dal Castello fondato da Riccardo Siniscalco e ricostruito dall'Imperatore svevo Federico I intorno al 1230.




CASTELLO SVEVO DI TRANI
: Uno straordinario e silenzioso dialogo lega a Trani la cattedrale ed il castello, edifici nati sul mare all'estremità della città antica. Naturali esigenze di difesa, ma soprattutto di controllo, imposero per il castello la scelta della posizione marginale; esso venne fondato da Federico II di Svevia nel 1230 e portato a termine nell'arco di tre anni, anche se i lavori di fortificazione proseguirono sino al 1249.




DOMUS FEDERICIANA DI GRAVINA:
 Lontano dagli scenari di guerra e dalle immediate esigenze di difesa, Federico II di Svevia ritagliò per sé alcuni spazi personali, vere e proprie isole destinate all'ozio e alla distensione, erigendo dimore residenziali che del castello portavano il nome e l'appartenenza, nascondendo invece comodità e confort degne di una reggia. Un ruolo fondamentale importanza era svolto dal paesaggio, che doveva essere ameno, boscoso, ricco di acque per fondersi armoniosamente con la vocazione della domus solaciorun dell'imperatore.




ITINERARI RELIGIOSI:



SAN GIOVANNI ROTONDO
: Il nome del paese deriva dalla Rotonda, un battistero circolare che fino al 1006 (anno di fondazione della città) pare fosse un tempio di Giano: Seguono la trecentesca chiesa di Sant'Onofrio e quella di Sant'Orsola. Presso il convento dei cappuccini si possono visitare i luoghi dove visse ed operò il Santo Padre Pio: la chiesa antica e la Chiesa Nuova, entrambe dedicate a Santa Maria delle Grazie, la Tomba , la Cella il Crocifisso delle Stimmate. Da ammirare la nuovissima Chiesa realizzata dall'architetto Renzo Piano.




MONTE SANT'ANGELO
: Nella cittadina si può ammirare l'antichissima Grotta / Santuario dedicata all'Arcangelo Michele, fondato attorno al 490 dal vescovo di Siponto, Lorenzo Maiorano, è ricco di opere d'arte, tra cui un portale romanico dalle imposte bronzee. Dall'abside dell'attigua chiesa di San Pietro si accede alla famosa tomba di Rotari. Notevole,  inoltre, è  la chiesa romanica di Santa Maria Maggiore e il rione medievale detto "Junno".




BARLETTA
: Il Duomo, eretto nel 1140, ha forme romanico-gotiche e un campanile del duecento. La Chiesa del Santo Sepolcro risale al XII secolo ed è in stile gotico-borgognone; la sua facciata barocca conserva una porta ogivale.


ANDRIA: Eretto nel medioevo ma poi rimaneggiato, il Domo ha un'ampia cripta absidata del IX-X secolo. La chiesa di San Domenico, dall'alto campanile barocco, conserva all'interno una Madonna col Bambino (scultura lignea, XVI secolo) e il busto di Francesco II duca di Andria, opera di Francesco Laurana; di fianco, i resti di un chiostro gotico del '300. Santa Maria dei Miracoli ( a due chilometri dal centro), del '500-600 su una grotta brasiliana, ha un bellissimo soffitto ligneo.




TRANI
: Si può visitare la cattedrale romanica con il suo famoso portale bronzeo, eretta tra XII e XIII secolo, ha un altissimo campanile cuspidato. La chiesa di Ognissanti (XII secolo) - l'unico esempio di tempio romanico a doppio portico. Altre testimonianze dello stile romanico sono: la chiesa di San Francesco, quella di San Giacomo, il Castello federiciano e l'Abbazia di Santa Maria della Colonna.





RUVO DI PUGLIA
: La Cattedrale, eretta su rovine paleocristiane e romane e ultimata nel 1237, è una delle più belle della Puglia.




GIOVINAZZO
: La Cattedrale, consacrata nel 1283, ha un interno in stile barocco, con una cripta al cui varco stanno colonne romaniche. E' di fattura trecentesca la chiesetta dello Spirito Santo. Alla parete sinistra del presbiterio della chiesa di San Domenico c'è un San Felice dipinto nel 1542 da Lorenzo Lotto.



BARI:
 La Basilica di San Nicola , patron di Bari, eretta in stile gotico-pugliese all'interno della corte del Catalano, il funzionario bizantino dell'Impero d'Oriente di Puglia tra il X e il XII secolo. San Nicola risulta tra i santi più venerati del pianeta: è popolare nell'Oriente greco e slavo e persino nel mondo anglosassone e scandinavo dove, lasciate pianeta e tiara e vestiti i panni laici di Babbo natale, lui, il protettore dei bambini, ribattezzato Santa Claus il 6 dicembre di ogni anno porta doni ai piccini di tutto il globo. Nella basilica di San Nicola, a sinistra dell'altare che custodisce le reliquie del santo, esiste, dal 1969, una cappella dove vengono officiate messe secondo la liturgia orientale.


ALTRI ITINERARI TURISTICI



IL GARGANO
 : Il Gargano è una terra da assaporare, unica e inimitabile grazie alle sue bellezze che si intrecciano creando contrasti naturali irripetibili dove ai paesaggi naturali si alternano quelli creati dall'uomo con mandorli, ulivi, agrumi, muretti a secco, masserie e fichi d'india. Il tutto in una cornice naturale dove il blu del mare accarezza una costa bianca e mirabile ricca di grotte e faraglioni; dove il verde degli ulivi si incastona nel verde brillante delle pinete e della macchia mediterranea.




FORESTA UMBRA
 : Dopo la meravigliosa terra del Gargano come d'incanto si passa a paesaggi tipicamente montani ricchi di boschi e dove i colonnari faggi e cerri danno vita alla maestosa Foresta Umbra, cuore del Parco Nazionale del Gargano. Pittoreschi e suggestivi i suoi centri storici medievali ricchi di castelli e antichi monasteri .




ISOLE TREMITI
 : San Domino, San Nicola, Capraia, questi i nomi delle isole del minuscolo arcipelago delle Tremiti, a soli 22 km dalle coste del Gargano. Un mare trasparente con fondali cristallini ricchi di vita inaspettata è una delle mete turistiche più ambite della Puglia. L'isola maggiore è quella di San Domino, ricoperta in buona parte da una rigogliosa pineta di pini d'Aleppo e con la costa segnata da grotte e archi naturali.


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